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LA TORRE, IL PERIODICO DEI CANICATTINESI

Fondato nell’immediato dopoguerra (1954) il periodico di attualità, cultura e politica La Torre ha rappresentato per circa 40 anni Canicattì e i Canicattinesi, costituendo uno straordinario punto di riferimento anche per molti nostri concittadini residenti all’estero. Nasce per iniziativa di Giuseppe Alaimo, giornalista e scrittore nel tempo libero (ha pubblicato, fra l’altro, con importanti editori come la Longanesi di Milano e le Ed. Mediterranee di Roma) avvocato tutti gli altri giorni. Giuseppe Alaimo progettò, coordinò e diresse il periodico LA TORRE, fino al punto da legare a questa pregevolissima iniziativa la sua intera vita. Non è un caso se, alla scomparsa dell’avvocato Alaimo, il periodico perse progressivamente il suo ruolo storico, così da cessare la sua attività alla fine degli anni Novanta, con grande rammarico dei canicattinesi che lo amavano e ne apprezzavano la funzione di istituzione culturale ed organo d’informazione aperto a tutte le idee.
Prima della nascita dell’emittenza radiotelevisiva locale, La Torre fece da cassa di risonanza delle vicende politiche, sociali e di costume di Canicattì, offrendo un contributo notevole alla crescita del comune agrigentino in termini di sensibilizzazione civica e promozione umana. È fonte di amarezza riconoscere come, un’iniziativa giornalistica di alto profilo, che diffondeva il nome di Canicattì in Italia e nel mondo, sia naufragata senza che nessun cittadino canicattinese abbia avuto il coraggio di farsi avanti per proseguirne in qualche modo la straordinaria ed irripetibile esperienza mass-mediatica.
Una valutazione serena della storia de La Torre, che legò le sue sorti a quelle di Canicattì e hinterland per un lungo tratto di strada, ci segnala moltissimi percorsi e piste parallele di interpretazione.
La prima funzione principale svolta da La Torre fu quella di costituire una roccaforte dell’informazione politica, termine generico e fuorviante, che a sua volta non indica qualcosa di univoco, ma almeno tre diversi aspetti. Infatti, la politica locale si esprimeva nelle scadenze elettorali, a cui La Torre dedicava robusto spazio, nelle decisioni prese di volta in volta in Consiglio Comunale o in seno alla Giunta, e – infine – nella programmazione di una politica culturale ad ampio respiro, tramite l’invito alla legalità, al rispetto per l’ambiente, alla solidarietà tra i cittadini, etc… In questo senso, La Torre accolse molti appelli, continuando sulla falsariga delle testate giornalistiche storiche di Canicattì, risalenti ai primi decenni del Novecento, come Falce e Martello diretto da Diego Cigna, Il dovere nuovo, fondato da Francesco Macaluso, e vari altri…
La seconda funzione della Torre riguardò l’opera di sentinella sui problemi del paese, informando sugli aspetti negativi o positivi riscontrabili nell’evoluzione sociale di Canicattì. L’opera di denuncia si accompagnò a toni pacati e quasi mai enfatizzanti, in linea con l’indirizzo moderato della testata periodica, politicamente volta a centro senza coinvolgimenti ideologici ma nel rispetto del dialogo tra cittadini di schieramenti diversi.
La terza funzione della Torre fu l’informazione di costume, relativa alla diffusione di notizie mondane intorno a nozze, funerali, lauree, o curiosità di vario genere legate ad una prospettiva microstorica, se vogliamo, cioè che pertiene particolarmente alla piccola storia di una comunità locale come quella di Canicattì.
La quarta funzione è collegata all’informazione sportiva, e specialmente calcistica, ai tempi gloriosi dell’A.S. Canicattì che militò per alcuni anni in serie C2.
La quinta funzione svolta dalla Torre è tra le più importanti, almeno ai fini del presente lavoro; si tratta della divulgazione della cultura mediante la pubblicazione di testi letterari, recensioni di libri, la presentazione di autori ed opere di Canicattì e dintorni, ma non solo. L’incredibile impegno profuso in ambito culturale era collegato principalmente alla letteratura, a causa dei grandi interessi letterari del direttore de La Torre Avv. Giuseppe Alaimo, fine saggista, precursore dei temi della New Age come appassionato cultore di storia ed archeologia misteriosa, testimoniato dal suo bellissimo libro L’Enigma di Atlantide e altri. L’attenzione e la sensibilità per il fenomeno letterario sfociò nella pubblicazione dell’inserto Fantasy, che ospitò articoli e collaborazioni varie di Lina Riccobene, Ester Monachino, Federico Hoefer, e gli scrittori canicattinesi Pina Tricoli Livatino e Angelo La Vecchia, quest’ultimo curatore di una seguitissima rubrica dedicata alla poesia.
Riepilogando, La Torre svolse 5 funzioni, relative ad altrettante forme di intervento informativo: 1)informazione politica; 2)l’informazione di denuncia; 3) informazione sociale e di costume); 4) informazione sportiva; 5) l’informazione culturale.

          Domenico Turco



























solfano@virgilio.it


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