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I palazzi del XVIII secolo a Canicattì


Palazzo del barone Agostino La Lomia
Sito tra la via Cattaneo, via Garibaldi e via Manara, interessante esempio di architettura tardo barocca siciliana, venne fatto costruire nel 1750-70 dal Barone Marco La Lomia.
Il tipo di edilizia adottato è quello bloccato con atrio interno; presenta negli angoli una caratteristica soluzione con balconi d'angolo continui (unica nella città di Canicattì).
I balconi poggiano su mensole artisticamente scolpite con ringhiere a "petto d'oca" e vasetti sul coronamento.
Il prospetto principale, rettangolare a due livelli ha un portale delimitato da paraste risaltate raccordate alla parete da un quarto di colonna.
Inoltre si presenta sovrastato dal balcone che forma col portale la tipica tribuna sulla quale si posa lo stemma familiare.
Il palazzo costruito in pietra di Donato si trova in ottime condìzioni grazie al restauro effettuato dall'attuale famiglia proprietaria Giardina.


Palazzo Gangitano (Pretura)
Sito in via Calatafimi, via Palestro, via Milano e via Goito è costituito da due corpi di fabbrica distinti; il corpo principale realizzato nei primi del Novecento presenta il prospetto principale a schema rettangolare; è composto da piano terra più due livelli scanditi da quattro aperture per piano; la muratura e del tipo continua con conci squadrati legati con malta.
Al corpo di fabbrica principale si addossa, nel lato est, un corpo di fabbrica di epoca precedente, settecentesco, con prospetto principale a schema rettangolare.
Si compone di due livelli. I balconcini sono caratterizzati da ringhiere a petto d'oca.
E' realizzato in muratura continua intonacata di pietrame informe legato con malta; la copertura è a tetto con manto in tegole.
Il palazzo si trova in condizione di degrado.


Palazzo Caramazza
Sito in Piazza Roma, meglio conosciuta come Piazza Borgalino, è uno splendido esempio di architettura barocca fatto edificare dalla famiglia Caramazza nella seconda Metà del XVIII secolo.
Nonostante le numerose manomissioni subite nel tempo, l'aspetto esterno si presenta ancora in tutta la sua originaria bellezza.
È composto di due elevazioni fuori terra. Il piano terra, adibito ad esercizi commerciali di vario genere, con la sostituzione di alcune aperture per esigenze pratiche, che ne hanno modificato l'aspetto originario, si presenta leggermente deturpato.
Il prospetto principale è scandito da quattro balconi, sorretti da mensole in pietra di Donato, con ringhiere in ferro battuto a "petto d'oca".
Le aperture sono circondale da mostre in pietra e da conclusioni del tipo a frontone. Le paraste angolari sono composte da conci squadrati,il cornicione rispecchia i canoni dell'architettura barocca: grande e sporgente ma in armonia con le dimensioni del Palazzo.


Palazzo Bartoccelli
Sito in via Colombo, il palazzo è appartenuto al barone Gaetano Bartoccelli. E' composto da due elevazioni fuori terra; il piano terra adibito a magazzino e il primo piano ad abitazione.
Il prospetto principale a schema rettangolare presenta balconcini con ringhiere a "petto d'oca" sorretti da mensole in ferro.
Il portale presenta il fornice inquadrato da un ordine di semicolonne concluso da cornice retta.
Il portone intagliato è di disegno neoclassico. La parasta angolare è composta da conci squadrati di pietra di Donato legali con malta.
La copertura è a tetto con manto in tegole. L'interno è stato rifatto in stile Impero (ultimo decennio del Settecento, primo ventennio dell'Ottocento), con decorazione del salone a "greca".
Il palazzo è stato recentemente restauralo dalla famiglia proprietaria Cucurullo.


Palazzo La Lomia Testasecca
Sito tra la via Duca degli Abruzzi, vìa Stabile, via Salemi, torreggia sull'altura di fronte al piano della Badia.
Nel 1708 la proprietà del palazzo risulta essere di Giuseppe La Lomia e Rosaria Testasecca.
La tipologia edilizia adottata è a blocco chiuso con cortile interno e giardino pensile.
La speculare superficie muraria è animata da i riquadri delle aperture e dalla rigida simmetria di quest'ultimi e degli ingressi.
L'unità compositiva è data dall'ordine gigante delle paraste che scandiscono la facciata dividendola in tre parti. In quelle laterali trovano posto l'ingresso al palazzo e il sottopassaggio, noto a lutti come "Arcu di don Cola", in quella centrale trovano posto quattro aperture per piano che delineano le tre elevazioni dell'edifìcio l'ultimo dei quali è il piano nobile.
Completa le decorazione sobria del palazzo un cornicione di dimensioni notevoli e sporgente ma in armonia col complesso architettonico. Quest'ultimo nel corso degli anni ha subito qualche restauro finalizzato al consolidamento statico e la sostituzione nella seconda metà del XVIII secolo delle originarie ringhiere a "petto d'oca".
Attualmente la proprietà appartiene ancora a un discendente della famiglia: Ferdinando La Lomia.


Palazzo del barone Marco La Lomia
Sito in via Cattaneo, prospiciente la Piazza S. Domenico è stato con molta probabilità costruito verso la fine del XVIII secolo.
Oggi appartiene ancora ai discendenti dei La Lomia e precisamente a Gioacchino fratello di Ferdinando.
L'edificio è realizzato in muratura continua con paramento in conci squadrali. Il prospetto principale dell'edificio è a schema rettangolare con piano lerra più un livello. Il piano terra, adibito a magazzini e attivila commerciali, presenta un portale con fornice inquadrato da un ordine di semicolonne concluso da cornice retta. Il primo piano, "nobile", disabitato, è ritmato da lesene ioniche ed è segnato da balconi sorretti da mensole in ghisa e con ringhiere in ferro battuto.


Palazzo Adamo
Sito in corso Umberto, il Palazzo è stato fatto edificare dalla famiglia Adamo nella seconda metà del XVIII secolo.
Composto da due elevazioni fuori terra, presenta una fila di balconi sostenuti da mensole in ghisa e con ringhiere in ferro battuto. Attualmente si presenta abbandonalo al degrado e all'incuria del tempo.


Palazzo Sammarco
Sito in via Ruggero Settimo, il Palazzo Sammarco è stato edificalo nel XVIII secolo.
Composto di tre elevazioni fuori terra presenta il piano terra adibito ad attività commerciali e gli altri ad abitazioni.
Nel corso degli anni ha subilo manomissioni e modifiche sia all'interno che all'esterno che hanno completamente stravolto l'aspetto originario. Infatti chi non conosce bene il Palazzo potrebbe pensare che si tratti dì un semplice "condominio" dei nostri giorni in condizioni di degrado.


Palazzo Gangitano
Sito in via Don Minzoni il Palazzo Gangitano è stato costruito nella seconda metà del Settecento.
E' composto da due elevazioni fuori terra.
Si presenta a noi in tutta la sua bellezza mostrando il carattere barocco della facciata.
All'interno, purtroppo, tutto è stato stravolto. La nuova destinazione d'uso, soprattutto al piano terra ad attività commerciale (abbigliamento e abiti da sposa), non ci consente di descrivere gli ambienti originari.


Di Maurizio Cobuzzi - Da spazi del vissuto nella Sicilia del XVIII secolo.
Fonte: http://www.canicatti-centrodoc.it








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