Sapevamo che Canicattì ha avuto un passato glorioso pieno di uomini illustri, poeti, scrittori, politici e buontemponi.
Gente di spirito, amante dell'umorismo, tipi originali, per lo più rompiscatole o Arcadi minori e maggiori della secolare ACCADEMIA DEL PARNASO.
Le Maschere di Peppi Paci, le trovate e le frecciate, il doppio senso, in una parola, l 'humour trasformato in una specie di tenore di vita allegra. Elencare tutti questi personaggi e fame un lungo elenco è superfluo. Tutti sanno chi era Patri DECU MARTINES, famoso reverendo, la cui asina è stata immortalata come emblema del Parnaso; il farmacista Diego Cigna presso il cui locale si riunivano alla sera questi "figli di madrefilippa" ; l'oste Ciccio Giordano, presidente da vivo e da morto; l'avvocato senatore Salvatore Sammartino, viaggiatore piazzista, famoso per le sue battute raccontate spesso nei corridoi del Senato; e poi Pietro Greco, il prof. Enrico Cacciato, l'avvocato Giuseppe Signorino, il geometra Pietro La Rocca, nominato per caso "generale", il barone Agostino La Lomia, definito "un gattopardo nella terra del Parnaso" (vedi il recente libro del prof. Gaetano Augello), ed ancora Don Fausto Culto, l'avvocato Francesco Macaluso (in arte Fra Neccolò Musasca), Gaetano Stella, il Maggiore Alberto Torrese, Alfonso Trupia e tanti altri. Tutti canicattinesi vivaci ed allegri; personaggi che mettevano in ridicolo la vita, scherzosi sulle scemenze umane e sulle cose serie; protagonisti di burle clamorose o di rime allegoriche contro i presuntuosi, gli uomini di fama, gerarchi e preti compresi.
Della SECOLARE ACCADEMIA DEL PARNASO famosa in tutta Italia, hanno parlato scrittori e giornalisti famosi, storici locali come il prof. Diego Lodato, l'avvocato Giuseppe Alaimo, che con "La Torre", ne illustrò i particolari meriti e demeriti, il cav. Pietro Candiano, una penna che ha consacrato in numerose opere aspetti e curriculum della nostra città, il prof. Angelo La Vecchia, una figura di alto livello culturale (fu colui che consegnò a Leonardo Sciascia il diploma di Arcade Minore del Parnaso), e poi ancora articoli di vari giornali regionali e nazionali, con firme di giornalisti di alto rango.
L'ACCADEMIA DEGLI IGNORANTI
Mentre del Parnaso si sa tutto, non si sa, invece, quasi niente di un'altra Accademia, fondata il 5 maggio 1929, da un altro grande personaggio, anche lui pieno di spirito, un uomo arguto e di eccelse qualità. Stiamo parlando del funzionario comunale Marchese Ragona Carmelo, il quale, oltre ad avere fondato L'ASSOCIAZIONE CALCISTICA (LA MA-TU-RI-TA 1921), con un gruppo di estrosi amici diede vita ali'ACCADEMIA UNIVERSALE DEGLI IGNORANTI di Canicatti. Pochi ne sono a conoscenza. Noi, per la verità, ne abbiamo accennato in un lungo articolo del giornale "La Torre" nel n. 7 del 1 maggio 1963, anno decimo, a proposito del diploma assegnato al giornale IL TIFONE di Roma per una vignetta satirica, fatta sulla squadra di calcio di Canicattì. Quell'accenno passò inosservato. Ora, dopo 44 anni, grazie ad una ricca documentazione fornitaci dalla signora Ersilia Marchese Ragona, figlia del fondatore, siamo in grado di dettagliare la vita, gli iscritti, i personaggi di questi illustri "ignoranti" che, forse, in funzione antipamasiana (c'è una lettera del socio prof. Cassaro in tal senso), diedero vita, 78 anni or sono, ad una singolare Accademia che si irradiò subito in diverse città siciliane ed anche del Nord. Seguite un po' questa narrazione storica che vale la pena di essere raccontata, anche se oggi questa emerita ACCADEMIA non può essere più rilanciata (così anche per il Parnaso) perché non esiste più quel clima di uomini di spirito di cui oggi esaltiamo la memoria.
Come si può leggere nella fotocopia che oggi pubblichiamo, l'ACCADEMIA DEGLI IGNORANTI concedeva agli iscritti un "DIPLOMA D'ONORE DI IGNORANTE" .
In testa, a sinistra c'è stampata un'OCA, mentre sotto l'intestazione in alto si legge: "UFFICIO E AMM. IGNOTA", sede riunione nel CAFFÈ' GERLANDO sito nel CORSO UMBERTO, (il locale si trova tra il GRAN BAR ed il PICCOLO MOKA.). Si legge ancora che L'ACCADEMIA HA FILIALI DISTACCATE IN TUTTO L'UNIVERSO NOTO ED IGNOTO.
Ed ecco la dicitura del rilascio del diploma: "IN VIRTÙ' DELL'IGNORANZA, NOI DEGNI SOCI FONDATORI IGNORANTI, RIUNITI IN ASSEMBLEA GENERALE, nel ritrovo pubblico di nostra sede, abbiamo decretato e decretiamo di: rilasciare il presente DIPLOMA al degno compagno (cognome e nome), figlio del padre suo, nato dove nacque, di professione ignorante". "NUNC ET SEMPER IGNORANTUM SUM.-AMEN".
In alcune lettere di adesione dei soci inviate all'Accademia, traspare tutta la verve umoristica di questi ignoranti che poi ignoranti non erano. Scrive Calogero Naccarato il 18 novembre 1930: " Sino ad oggi ho avuto la convinzione di essere una persona un poco colta, ma ora ho proprio la convinzione che sono veramente un ignorante, per cui prego codesta onorevole Accademia affinchè voglia ammettermi". Decisione: "Noi Marcus Marturaman proponiamo alla onorevolissimus presidenza la iscrizione alla categoria Z girone 196 - divisione 39 classe I".
Un'altra missiva di Saverio Lo Dato dice: "Dichiaro solennemente di rinunziare, come in effetti ho rinunziato, al titolo di Dottore in Scienze Economiche e Commerciali che ignorantemente ho conseguito". E' stato ammesso il 30/7/34 (12° E.F). Da citare, infine, l'invio da parte del famoso sarto-poeta Peppi Paci di un libro con dedica: "LA SCECCA DI PATRI DECU E AUTRI POESII" (2° edizione 1934) all'amico CARMELO MARCHESE RAGONA della consorella ACCADEMIA DEGLI IGNORANTI.
Abbiamo ricostruito, alla luce dei documenti rispolverati, un quadro sintetico di questa, ai più sconosciuta ma altrettanto famosa, "ACCADEMIA".
Canicatti è stata nel passato una città ricca di UOMINI ILLUSTRI E DI SPIRITO. Onoriamo questi uomini e tramandiamo ai giovani questo grande patrimonio satirico-culturale di alto valore letterario e storico.